Ci sono ferite che diventano oro ed altre che risultano ferali.Le feritoie che attraversano le opere di Annalisa Mitrano, surreali ritratti di donne o libri-scultura cornucopie d’ignoto, lasciano all’osservatore decidere dove guidare la propria Somma Lombardo, quella tagliata dalla statale del sempione fra la Basilica di Sant’Agnese e il Palazzo Comunale, da domenica 25 novembre (incontro ore 11,00) sarà osservabile un’installazione dell’artista legnanese dedicata alla sensibilizzazione contro la violenza sulle donne. Installazione in due spazi, orizzontale e verticale, occupati da una gigantografia che osserva il dipanarsi di fogli strappati, feriti, ma potenzialmente pronti a prendere il volo. Ed è in quest’ottica che Tiziana Pella, in collaborazione con Assessorato alla Cultura di Somma Lombardo, ha ideato l’appuntamento annuale; ne è un segnale anche la scelta dei brani che sempre il 25 novembre verranno letti all’inaugurazione della mostra monografica sull’artista nella vicina Sala Fallaci. Si inizierà con il celeberrimo brano di Alda Merini che dà il titolo all’intero progetto artistico, ma seguito da brani meno noti letti da Tiziana Pella, Isa Perelli, Massimo Squillario, e da chi tra i partecipanti vorrà cimentarsi, accompagnati dalle atmosfere della fisarmonicista Giulia Bertasi. * Alda Merini – (1931-2009) La «poetessa dei Navigli», per il suo stile e sua storia personale, viene associata alla Giornata Nazionale contro la violenza sulle donne fin dalle prime edizioni. Nonostante si sia sempre definita una donna estremamente sola, è folta la schiera di chi dichiara di aver avuto con lei un’assidua amicizia e una formazione intellettuale. * Antonia Pozzi – (1912-1938) milanese, annoverabile tra gli Ermetisti, i suoi scritti e le sue lettere sono stati pubblicati solo postumi. Indagatrice di Estetica e Filosofia, ipersensibile sia nella religione che verso la natura, in particolare le montagne del lecchese, viene devastata dalla crisi di un’epoca che si sovrappone alla sua tragedia personale. Si suicida a 26 anni. All’indomani della pubblicazione delle Leggi Razziali scrive in una lettera «.. Forse l’età delle parole è finita per sempre» * Forugh Farrokhzad – (1934-1967) artista iraniana scrittrice, pittrice e regista. Nel sud dell’Iran degli anni ’50 trova il coraggio di fuggire e divorziare dal marito, ma le costerà la frequentazione dell’unico figlio, a cui è dedicato il brano letto. In Europa unisce poesia e regia per far conoscere la dura quotidianità del suo paese: il piombo e il deserto, il petrolio incendiato e i lebbrosari. Muore in un incidente automobilistico mentre va ad un festival cinematografico in cui concorre. * Erri De Luca – classe 1950, ha pubblicato il suo primo romanzo nel 1989 e con il suo stile asciutto eppure lirico è spesso stato dalla parte delle minoranze scomode, senza esitazioni mediatiche come nel caso dei naufragi nel Mediterraneo o dei no-Tav della Val di Susa, caso che gli è costato un processo per istigazione a delinquere. * Mariella Bettarini – nata nel 1942, insegnante toscana, poetessa, saggista ed editrice, con incursioni su più terreni comunicativi (pluriennale la sua collaborazione con la fotografa Gabriella Maleti). In uno stile originale e difficilmente classificabile, gioca con la linguistica, accosta fonemi e voci dialettali per l’immagine che possono evocare o talvolta per il puro suono di cui sono ammantate, ma sarebbe da leggere sempre personalmente per osservarne anche il gioco di spazi, le pause sorprese e sospese, l’uso costante dei trattini. «A volte si ha l’impressione di una specie di ritorno del primo Ungaretti e Piero Jahier – cit. Franco Cordelli» * Frida Khalo – (1907-1954) Non servono presentazioni per la pittrice messicana, negli ultimi anni assurta a icona di resilienza al dolore, in un intreccio molto pop di colore, sofferenza e surrealismo. I suoi scritti traducono in parole quello stesso intreccio; una donna molto tradita e che ha tradito a sua volta, un’anima provata da costanti dolori fisici e psichici eppure sempre proiettata alla pienezza del Sé.La Giornata Nazionale contro il Femminicidio è necessità di commemorare non la violenza perpetrata ma la Speranza di sopravvivere ad essa; nonostante le cadute (e si intenda il femminile di «caduti», come le prime fila di una lunga guerra).Cercando l’Oltre dietro allo squarcio, e decorando d’oro le cicatrici di ogni vittima.La mostra di Annalisa Mitrano, dieci abilissimi pastelli e due sculture, sarà visitabile ad ingresso gratuito dal 25 novembre al 9 dicembre in Sala Fallaci, via Briante 12/A Rimuovere o aggiornare evento